INTERVISTA A IVAN

IVAN COME E' NATO IL TUO AMORE PER LA PALLAVOLO?

Il mio amore per la pallavolo nasce mooolto tempo fa; come tanti inizio da bambino, a 11 anni. Prima i campi di minivolley, poi, piano piano, gradino dopo gradino, tutte le trafile giovanili, poi la prima squadra… insomma, un amore coltivato giorno dopo giorno. Un amore che mi ha sempre ripagato di ogni minuto speso e di ogni goccia di sudore.

QUANDO HAI DECISO DI TRASFORMARE LA PASSIONE PER LA PALLAVOLO IN UNA PROFESSIONE?

Innanzitutto, vorrei sottolineare come la possibilità di vivere la mia enorme passione come una professione mi inebri e mi appaghi quotidianamente, facendomi sentire un uomo fortunato. Comunque, nel 2008 la grande decisione! Mi viene offerta un’opportunità decisamente interessante; lascio la mia amata Chiavenna, appendo le ginocchiere al chiodo ed intraprendo questo nuovo viaggio, prima ad Olgiate Comasco, poi a Carate Brianza ed ora a San Giuliano Milanese. Tappe di un cammino, in continua evoluzione che, ad oggi, mi ha regalato moltissime soddisfazioni.

C'E' QUALCHE PERSONAGGIO DEL MONDO PALLAVOLISTICO A CUI TI ISPIRI?

Quel che è certo è che ho avuto la fortuna di incrociare i miei passi con molte persone valide e con ciascuno di loro ho accresciuto me stesso, amplificato le mie conoscenze e dilatato il mio modo di essere. Da ragazzo stravedevo per Jeff Stork, sublime palleggiatore americano, poi per il magnifico Lorenzo Bernardi, esempio di puntigliosità, di serietà, di classe cristallina. Poi i grandi allenatori: chi non si è perso nelle parole dense di contenuti e di fascino di Julio Velasco, nell’atteggiamento critico, esigente e scrupoloso di Giampaolo Montali?Col tempo, tuttavia, ho calibrato il mio procedere con i coach e i giocatori che “vivo” quotidianamente, perché è da loro che percepisco, ed ho percepito, la mia dimensione, il mio stile, la mia strada. Poi, amo leggere e scovare storie, aneddoti, metodologie di chiunque abbia a che fare con lo sport, coi giovani, con gli altri… insomma le fonti a cui ispirarsi sono molteplici e variegate, perché ciascuna può arricchire in maniera esponienzale la mia storia.

MA CHI E' IVAN IOSI?
Sono un allenatore innamorato del mio lavoro, che ha costantemente il desiderio di migliorarsi e di dare un senso pieno al proprio percorso. Credo nella forza dei sogni e nel lavoro attento, progettuale, strutturato e costante. In palestra sono molto esigente, verso me stesso, verso gli atleti e verso chiunque decida di percorrere un pezzo di strada con me.
Nel limite delle mie capacità, dò tutto me stesso per riuscire ad essere un’occasione di crescita e di miglioramento per i miei giocatori e per le società con le quali, e per le quali, lavoro; cerco di proporre un lavoro attento e qualitativo, basato sull’analisi, lo studio, il lavoro (tanto, ma tanto davvero), ma che non perda mai di vista l’importanza fondamentale dell’atleta come persona.
Sopra ogni risultato sportivo (seppur determinante e verso cui tendere) cerco di mettere il percorso individuale del giocatore, ma ancor prima dell’essere umano nelle proprie sfaccettature.
Provare ad essere risorsa per chiunque metta un pezzo della propria vita nelle mie mani colora e dona significato al mio viaggio.
Cerco, insomma, di raccogliere le responsabilità (sportive, formative, personali…) che mi si presentano con la volontà di riuscire a trasmettere l’amore per questo sport, per la “fatica” pulita, per l’impegno, la costanza, la disciplina, la serietà… amo mettermi in gioco, col desiderio di non rimanere in superficie e di offrire il massimo di me stesso.

COSA PENSI DI QUELLA CHE E' LA TUA ESPERIENZA A COLICO FINORA?

In questi mesi devo ammettere di aver trovato un ambiente bello, pulito, desideroso di compromettersi e di sognare. La volontà di respirare nuove opportunità, ma soprattutto di progettare e di proiettare le proprie forze ed energie verso qualcosa di duraturo, di concreto e di qualità mi ha stupito e coinvolto totalmente.Le squadre, le ragazze, gli allenatori, la Società… al di là dei contentuti tecnici, fisici, professionali, conoscitivi… al di là di tutto insomma, hanno raccontato del desiderio forte e vivo di mettersi in gioco e in moto verso nuovi orizzonti; questo mi ha entusiasmato e conquistato.So che non era facile accogliere alcuni input e alcuni nuovi angoli di entrata (nel lavoro in palestra, nel percorso delle atlete, nelle scelte da intraprendere…), eppure ho trovato in ciascuno la massima disponibilità, la massima fiducia e la massima predisposizione al confronto e all’ascolto.
Che dire? Se no grazie a tutti per la fiducia, la propositività e la collaborazione.
Questo desiderio di tendere a qualcosa di importante non può far altro che accrescere, ulteriormente, la mia volontà di fare sempre di più e sempre meglio… e poi, insomma, le basi per fare bene ci sono tutte!!

1 commento:

  1. Chi è IVAN IOSI?
    Semplicemente una grande persona e un grande allenatore!
    Fortunati ad averlo con voi!
    Sergio

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